Ora, porsi la domanda dopo 124 anni è emblematico e porta a chiedersi quanto basso sia il tasso di preoccupazione che affligge gli umani o quanto elevata sia la percentuale di disoccupazione nel mondo. Punti di vista.
E parrà pure di discutere di lana caprina o del sesso degli angeli, ma la questione sembra abbia causato l’insonnia di più di un americano. Al punto che, incalzando le occhiaie e stante una certa regolarità intestinale, la questione sarà divenuta annosa. Insomma, ogni mattina, per ogni americano che si svegliava, milioni di neuroni si chiedevano da quale verso strappare la Scottex nel modo corretto. Numerosi gli interventi di esperti sociologi, stilisti e scienziati. Grandi assenti gli psichiatri di cui, evidentemente, sarebbe stato auspicabile il contributo. Da oggi, ad ogni modo, viviamo con una certezza in più ed un pensiero in meno.
E comunque sarà questo il periodo delle grandi domande o forse l’umanità sta solo affrontando nel 2015 la fase dei perché, quella che – per intenderci - ti porta a mettere i bambini in quarantena fino alla pubertà. Accade così che qualche giorno prima della carta igienica, in Italia, si discutesse di fazzoletti e di Dna. E del Dna di D’Annunzio. Prendete i tre elementi e frullateli per tre minuti: pare abbiano decifrato il codice genetico del Vate grazie ad un fazzoletto. Un fazzoletto pieno di sperma. Insomma, c’è chi - dopo una notte d’amore - manda rose e biglietti e chi impacchetta spermatozoi. E te li fa recapitare da Bartolini. Lui, Gabriele detto “Lele”, era uno di questi.
Bene per il senso di nausea e vomito come solo la gravidanza sa fare, ma - tant’è - adesso ognuno a casa con un po’ di guanina, citosina e colla vinilica, può fabbricarsi il proprio D’Annunzio domestico. E scusate se è poco.
Alba Gallo