Venerdì, 31 Marzo 2023

'Non confermare Iacobellis significherebbe tornare alle scorie della politica'

SCANZANO JONICO – Senza un filo di voce, per aver urlato troppo evidentemente, Iacobellis lascia la parola al suo vice, Antonio Ceruzzo, per presentare l’ospite di ieri sera al Palazzo Baronale: Giuseppe Fioroni (già ministro dell’Istruzione dal 2006 al 2008 col governo Prodi). Al tavolo c’erano i vertici del Pd regionale, Vincenzo Viti, Vincenzo Santochirico e il segretario provinciale del Pd Bellitti, insieme con il senatore Chiurazzi. “C’era un pregiudio per questa comunità in termini di vivibilità prima che arrivasse Iacobellis – ha ricordato Bellitti – ora questo è scomparso”. Successivamente parla solo Fioroni, per circa 20 minuti, e invita la cittadinanza a non essere cieca nei confronti del sindaco uscente, per quello che ha fatto. “Non garantire la continuità di questa amministrazione significa ritornare alle scorie della politica  e – ha ricordato l’ex ministro – al degrado dell’illegalità”. Parole forti che rimbombano all’interno della sala plaudente.

Poi un lungo excursus sulla crisi imperante nel mondo, l’alto debito pubblico che ha l’Italia, il PIL che rimane basso. “Berlusconi ha una maggioranza agonica – dice Fioroni – e domenica e lunedì possiamo dare un segnale forte per mandarlo a casa”. Poi ancora un affondo su Berlusconi: “Ce l’ha messa tutta per non farsi votare dagli italiani, non c’è una cosa disdicevole che lui non abbia già fatto”. “Abbiamo un compito difficile – spiega l’esponente Pd – che è quello di spiegare alla gente perché votare per noi. Quando si vince, non perché vinciamo noi, ma perché gli altri perdono, è sempre una vittoria di Pirro. E lo abbiamo già sperimentato”. La ricetta di Fioroni riguarda il taglio degli sprechi, la velocizzazione della burocrazia, la riforma del fisco.

“Non possiamo permetterci per esempio, di avere tanti corpi di polizia, ne abbiamo 6 più le forze speciali, e nessuno Paese al mondo ha due intelligence (una civile e una militare) e non contenti – continua Fioroni – ne abbiamo fatta una terza, per coordinare le due esistenti, onde evitare che litighino”. “Siamo il Paese che spreca di più pur avendo un altissimo debito pubblico”.

Poi in chiusura un’ultima proposta: “Anche la politica deve dare un esempio, riducendo il finanziamento pubblico ai partiti e in più – conclude Fioroni - dobbiamo snellire anche i nostri partiti, la loro struttura, la gente che ci lavora all’interno”.

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