Accade così che mentre Salerno inaugura le illuminazioni natalizie, a Bernalda, come a Genova, come a Bologna, è estate, l’Estate di San Martino. Per sapere di cosa si tratti, occorre scavare nella leggenda, quella che vuole che il vescovo Martino da Tours, scorgendo un mendicante seminudo patire il freddo, gli donò metà del suo mantello. Il cielo si schiarì e il clima si fece più mite, narrano le cronache.
Che poi Martino sia stato un’esimia personalità nel panorama della Chiesa Cattolica, che abbia fondato il monachesimo di stampo occidentale, se ne affidi il dibattito agli storici. C’è che tra rossastre nubi, ribollir dei tini e anime a rallegrar, lo spiedo - di fatto -gira sui ceppi accesi e scoppiettii di castagne e goliardici canti archiviano, per l’ennesima volta, una festa, la festa, che rivanga per 24 ore quel che era l’estate e apre il sipario a quelli che saranno i sapori dell’inverno.
Ricetta sul sito lucaniadamangiare
ALBA GALLO (foto2)