“E’ stato un lavoro chirurgico, io non avrei saputo fare di meglio - afferma il giovane Francesco Mazzei titolare della Synapsys che rientra nel progetto di rete Synacom -. Hanno proceduto a rimuovere prima l’alimentazione e così hanno evitato che si bruciassero gli apparati, probabilmente per riutilizzali. Credo si tratti di una cosa mirata, l’antenna era lì da meno di un mese, sono state installate il primo di ottobre, ed erano in fase di test, non hanno lavorato neanche un giorno; stiamo cercando di avviare questa nuova attività, questa infrastruttura di rete su Tursi, ma se continuiamo così la vedo dura. Che sia questo il vero obiettivo?”.
“L’antenna - continua il titolare della Synapsys - serviva per portare la rete da Tursi verso le aree disagiate, non servite dalla connettività internet, quindi da qui fino a Colobraro, dove poi abbiamo intenzione di salire su fino a Teana. Da gennaio, quando arriveranno le autorizzazioni, possiamo già installare questo punto su Teana e portare la connettività laddove non interessa ad altri perché non economicamente vantaggioso: ecco noi l’avremmo servita”. Ora sarà montata una nuova antenna, il cui costo si aggira sulle 2mila euro, per continuare il percorso avviato già da alcuni anni ma “se si tratta di un atto intimidatorio, sappiano che non mi fermano” conclude il giovane tursitano.
E a proposito di aree non economicamente vantaggiose, è il caso di ricordare che tra i tanti comuni che grazie alla regione saranno serviti dalla connessione in fibra ottica nelle aree svantaggiate, non coperte da Adsl e “a fallimento di mercato”, Tursi non c’è, pur avendo due importanti frazioni come Caprarico e Panevino. Il nostro comune non ha aderito all'iniziativa dello scorso anno perdendo così una grossa occasione per superare il digital divide. Per quale motivo?
(Nella foto 1 cosa resta dopo il furto, nella foto 2 l'impianto dopo il montaggio)