
La vicenda di questi giorni raccontata dal deputato Latronico e pubblicata su La Repubblica, secondo cui l'attaccante lucano Zaza «sarebbe talmente determinato a vestire la maglia rossonera che avrebbe cercato di mettersi in contatto con il presidente Berlusconi attraverso il deputato di Forza Italia e coordinatore azzurro della Basilicata Cosimo Latronico», la cui dichiarazione di quest'ultimo
«A segnalarmi la vicenda è stato il consigliere regionale di Centro Democratico, Nicola Benedetto, che è originario di Bernalda, la città dove Zaza ha dato i primi calci al pallone» farebbe pensare (e il condizionale è d'obbligo) all'ennesimo tentativo messo in atto dalla politica per riappropriarsi disperatamente di un po' di credibilità tra i suoi elettori e cittadini. Sulla vicenda, dopo la smentita categorica del padre Antonio Zaza, interviene anche Gregorio Esposito (già consigliere CONI Basilicata e concittadino di Zaza) che condanna le dichiarazioni dei politici lucani come “inopportune ed inutili”. Continuando: “Quando la politica interviene a gamba tesa così come abbiamo letto su La Repubblica significa solo che essa non è più in grado di brillare di luce propria”. Ad ogni buon conto, Esposito ricorda che “Zaza è il primo calciatore lucano della storia ad aver segnato con la maglia della nazionale italiana. Questo è un fatto imprescindibile che riguarda il merito e non certamente la politica. Non vedo quindi per quale motivo adesso Latronico e Benedetto (o forse si) dovrebbero essere stati addirittura contattati per una possibile intercessione circa un ipotetico passaggio di Zaza nel Milan di Berlusconi”. Parliamoci chiaro, “dopo che tutta l'Italia ha visto ed apprezzato il debutto di Zaza con i colori della nazionale italiana di Conte crediamo realmente indispensabile una possibile intercessione politica?”. Parole dure quelle di Esposito a cui si aggiungono anche quelle relative all'ultimo passaggio prima di salutarci: “La politica, in generale, farebbe bene a preoccuparsi dei problemi del territorio (che non mancano) e stare lontano da certe faccende calcistiche visto che, negli ultimi anni, ha dimostrato di rovinare tutto ciò che tocca. Mi dispiace evidenziarlo ma le dichiarazioni di Latronico che chiamano in causa anche il consigliere Benedetto (almeno questo è quello che abbiamo letto sui quotidiani) uccidono il merito di questa regione perché ingenerano in tanti giovani talentuosi la convinzione che per riuscire in Basilicata non è necessario essere bravi e fare sacrifici (così come ha fatto Zaza) ma è sufficiente continuare ad essere devoti ai santi della politica nostrana”.
Niente di più sbagliato, visto che proprio in Basilicata si inizia a guardare allo sport professionistico come ad una concreta opportunità di riscatto per tanti atleti lucani impegnati non solo nel calcio ma anche in altre numerose discipline sportive. Per intenderci, il numero 7 della nazionale italiana non è più solo un sogno che si realizza ma anche una speranza che premia il merito di tanti altri nostri ragazzi.