E’ Gaetano Dimatteo ad esordire, in uno stringato intervento, con un accorato ringraziamento all’amico e collaboratore Salvatore La Battaglia, definito , per poi lasciare allo stesso Presidente di Casa Callas l’introduzione de “Il vangelo secondo Dimatteo”.
E’ così che La Battaglia espone una personale idea sull’arte di Gaetano Dimatteo, basata .
Non casuale, quindi, la scelta di far adottare la tecnica della performance a Gaetano come espressione artistica indicata al suo tipo di arte, da parte del curatore La Battaglia. La performance, proprio perché atto artistico limitato nel tempo, può rappresentare al meglio un artista qual è Dimatteo, perché più veloce e spontanea, non più ripetibile e soprattutto molto contemporanea, a segnare una cesura netta con tutta la produzione passata dell’artista.
La performance del 31 maggio mette insieme la vera arte di Dimatteo.: pittura e scenografia. Una scenografia candida, essenziale, che il Maestro trasformerà sotto gli occhi degli spettatori dipingendo 10 tele e 8 oggetti d’arredamento a lui ancora ignoti, accompagnato dalla voce narrante del giornalista de “La Repubblica” Mario Valentino, per una performance di circa 1 ora, in cui il considerevole sforzo fisico dell’artista si ripercuoterà su tratti e tempi di esecuzione delle opere; conclusa la performance, gli oggetti dipinti e firmati da Dimatteo saranno venduti e una parte del ricavato sarà devoluto in favore della ricerca sul Parkinson.