Ha cantato, recitando, ballato e raccontato in una esibizione durata più di due ore i passaggi più significativi del suo viaggio artistico ancora in ascesa: dagli esordi come scugnizzo tra i vicoli della sua Napoli, evocati con la dolcezza dei ricordi, al viaggio in America che poteva cambiargli la vita, agli incontri fortunati e preziosi della sua carriera.
Da “Erba di casa mia” a “Vent’anni”, da “Rose rosse” a “Perdere l’amore”, da “L’istrione” a “Se bruciasse la città”, Ranieri è stato mattatore indiscusso della scena, abbracciato sul palco da un'orchestra di 15 elementi e da un corpo di ballo, entrambi tutti al femminile. Ha poi reso omaggio ad alcuni dei più grandi capolavori della musica italiana interpretando successi come “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini, e “La cura” di Franco Battiato. Cucito addosso alle sue enormi capacità vocali e interpretative, ogni pezzo, seppur datato, è apparso nuovo ed originale.
Ranieri è anche un grande attore, di teatro e televisione, e l’esserlo dona alle sue esibizioni canore un valore aggiunto non trascurabile, ma è soprattutto un artista che trasuda passione, energia. Energia che arriva intatta al pubblico, trasversale, di uomini e donne, giovani e non solo, che quello scugnizzo ormai cresciuto continuano ad amarlo e seguirlo oggi come allora, in quella vita cominciata così “come l’erba, come il fiore…”.
Foto: Angela Divincenzo