Le indagini espletate hanno consentito di accertare che il titolare della ditta ha operato sistematicamente artifizi contabili annotando debiti inesistenti o già estinti per circa 350 mila euro negli anni 2011 e 2012, nonché distratto liquidità dalla azienda attraverso la sotto-fatturazione di vendite di merce. Infatti, nel periodo antecedente il fallimento, l’imprenditore ha sistematicamente fatturato le vendite operando un ribasso medio sul costo del venduto pari a circa il 25% occultando così maggiori ricavi, rispetto a quelli fatturati, per quasi un milione di euro di imponibile e duecentomila euro di IVA.
Oltre la frode fiscale, è stata acclarata una bancarotta fraudolenta attraverso le somme distratte dall’imprenditore, allo scopo di sottrarle alle azioni di recupero dei creditori, per un ammontare di oltre un milione e trecentomila euro.
Al termine delle indagini l’imprenditore materano, che nel frattempo ha trasferito la propria residenza all’estero, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Matera per frode fiscale e bancarotta fraudolenta.