La genuinità del sentimento, è probabilmente, il punto di forza di “Gocce di Poesia”; qui l’autrice, in ogni singolo componimento, cerca di mettere in evidenza il suggestivo sentore dell’ isolamento che la pervade, sentimento che viene a sua volta accostato al senso di precarietà della vita, che come nel “carpe diem” oraziano lascia ad ogni attimo vita breve, dato che nello stesso istante in cui viene carpito, diventa subito passato.
Ripartita in cinque sezioni: “liriche”, “stagioni”, “poesie di natale”, “poesie ludiche”,” ritratti” , sicuramente degne di nota sono le “Poesie di natale”, dal carattere squisitamente dickensiano e “ritratti”, dove Grazia Maria De Vincenzis mette in mostra tutto il suo talento; da acuta osservatrice percepisce e conseguentemente descrive, in modo brillante e sagace, idiosincrasie e peculiarità di colui a cui si ispira, spesso persone a lei vicine o comunque realmente esistenti.
Certamente, “Gocce di poesia” più che opera d’impatto è una raccolta da assaporare lentamente, nei momenti di quiete. Il consiglio è di leggere le liriche consecutivamente, senza tralasciarne alcuna; solo in questo modo, trattando la raccolta come un climax, si può comprendere il raro valore di quest’opera.
Valentina Nesi