
Yan/Jin - che questa mattina (martedì 17 novembre) ha visitato le aziende nell'agro Metapontino, nello specifico gli areali fra Scanzano e Montalbano, in cui avviene buona parte della produzione e della lavorazione di arance e kiwi.
Nicodemo ha poi spiegato: “Quanto alle arance, al momento i contatti hanno subito un rallentamento a causa di una incertezza interpretativa sulle traduzioni (cinese, inglese, italiano) dei protocolli da parte dei rispettivi ministeri e le varietà in esso contenute, il dilemma è se essi si riferiscono a tutte le varietà, quindi anche alle arance 'bionde' di cui disponiamo in Basilicata o solo a quelle rosse (moro, tarocco, sanguinelle, ndr)? Chiaramente siamo fiduciosi, e confidiamo nell'interpretazione estensiva che include le varietà prodotte in Basilicata che rappresentano quelle fra le più ricercate sui mercati”.
Quanto ai kiwi, il presidente di Asso Fruit Italia ha aggiunto: “Su questo versante abbiamo riscontrato piena sintonia, infatti i componenti della delegazione hanno espresso opinioni molto favorevoli sulla qualità delle nostre produzioni e tutti gli aspetti gestionali che attengono alla fase successiva alla raccolta. Sono stati inoltre prelevati campioni e c'è stato, nel corso di tutta la visita, confronto costante con i tecnici presenti venuti dalla Regione Basilicata - Dr. Ermanno Pennacchio (responsabile ufficio fitosanitario regionale), Dr. Castoro Vincenzo, Dr. Nicola Vena.
Dr.ssa Altieri Antonietta, e quelli che quotidianamente lavorano per l'Op e le aziende associate”.
Luca Braia, assessore all'agricoltura, presente questa mattina, ha così commentato: “I responsabili del dipartimento fitosanitario del governo cinese stanno valutando la sussistenza delle condizioni per riaprire un canale commerciale per quanto riguarda kiwi e agrumi. Per la Basilicata sarebbe molto interessante riaprire sul fronte dell'ortofrutta il mercato cinese. Le produzioni italiane, e nello specifico quelle lucane, hanno poi un appeal particolare per caratteristiche organolettiche e qualità”.
Andrea Badursi, direttore generale di Asso Fruit Italia ha aggiunto: “Siamo stati inseriti nell'elenco delle regioni da visitare, quindi la delegazione è venuta nelle nostre aziende e abbiamo accolto con ottimismo questo primo contatto fatto di fiducia reciproca, animata dalla professionalità dei nostri produttori e dall'alta qualità dei prodotti riscontrata dai delegati . A ciò si aggiunga la voglia di avviare relazioni importanti con la Cina che abbiamo tutta l'intenzione di coltivare con rigore e professionalità. Attendiamo con fiducia gli esiti dell'interpretazione lessicale della traduzione per quanto riguarda le arance, il nodo in questo caso è di carattere interpretativo e non attiene alla qualità degli agrumi che possiamo dire senza ombra di dubbio hanno suscitato ottime impressioni, proprio come per i kiwi hanno soddisfatto pienamente i requisiti dei delegati”, ha concluso.
L'Op Asso Fruit Italia, con sede a Scanzano Jonico, conta all'incirca 300 soci fra Basilicata, Puglia, Calabria e Campania.
Le aziende lucane associate ad AFI che producono kiwi sono 7 per un totale di cento ettari, mentre quelle che producono agrumi, sempre in Basilicata, sono 40 per un totale di 200 ettari.
“Le previsioni di crescita stimata per quanto riguarda i kiwi è di 50 ettari all'anno”, ha precisato Francesco Nicodemo. Che infine ha messo in evidenza l'importante lavoro svolto da Italia Ortofrutta Unione Nazionale per il ruolo di coordinamento con il Ministero dell'Agricoltura per l'organizzazione dell'iniziativa e delle stessa visita in Basilicata della delegazione.