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Ripoli intervista

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L’INTERVISTA. Ripoli: “Attenzione ai tornaconti personali”

in Politica

Ripoli: “Attenzione ai tornaconti personali”.

L’ex sindaco di Scanzano Jonico:  “per chiunque volesse candidarsi, utile parlare di programmi”

Candidabile ed eleggibile: dipende solo da lui se attivare le rispettive facoltà. Raffaello Ripoli, ultimo sindaco eletto a Scanzano Jonico prima del sopraggiunto provvedimento di scioglimento per “infiltrazioni mafiose”, ha affrontato numerosi argomenti e non ha risparmiato una considerazione forte: “c’è chi è disposto a svendere il territorio ed a vendere l’anima al diavolo pur di ottenere tornaconti personali”. La città di Scanzano Jonico, dalle ultime notizie utili, nel prossimo autunno-inverno sarà chiamata a eleggere il consiglio comunale e il sindaco, le settimane che verranno quindi saranno caratterizzate da fasi interlocutorie e clamorosi colpi di scena, come è naturale che sia. Al momento due sono gli elementi certi: esiste un laboratorio politico avviato da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. E c’è già una candidatura annunciata, quella dell’ex sindaco di Scanzano Jonico, Mario Altieri.

 “Candidabile”, innanzitutto che significa giuridicamente?

Significa godere del diritto di elettorato passivo, cioè del diritto ad essere votati e dunque a presentarsi alle prossime elezioni senza limitazione alcuna, sempre che io decida di farlo ovviamente.

Approfondiamo il tema: diamo per buona una sua candidatura e successiva elezione, la sua ipotetica elezione potrebbe essere in qualche modo “inficiata”?

Assolutamente no. Guardi, sono passato al vaglio della Magistratura su istanza del Ministero dell’Interno che aveva chiesto al Tribunale Collegiale di Matera di dichiararmi incandidabile. Il Tribunale ha rigettato tale richiesta rilasciandomi, dunque, per usare una analogia, il “green pass” per scendere legittimamente e regolarmente nell’agone politico alle prossime elezioni e, quindi, in alcun modo la mia eventuale elezione potrebbe essere inficiata.

Parentesi “giuridica” chiusa. Parliamo di politica. Lei, uomo di centro destra da sempre, è stato l’ultimo sindaco eletto in città con una civica. Stiamo ai fatti: negli ultimi mesi in città è nato un laboratorio politico che almeno nelle intenzioni metterebbe insieme il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle. Più di recente è accaduto che un ex sindaco di centrodestra, Mario Altieri,  ha annunciato la sua candidatura a sindaco. Poi c’è che come sempre accade in queste fasi di voci ne circolano tantissime e altrettanti sono i nomi di possibili aspiranti sindaci, ma a parte il chiacchiericcio fisiologico:  in questo contesto, lei che  viene da una cultura politica ben precisa come vede la situazione cittadina del centro destra? Mi spiego: ci sarà un progetto unitario, a prescindere da qualsiasi ruolo o candidatura che potrebbe riguardarla?

Preliminarmente, da uomo ideologicamente moderato e liberale di centro destra – e lo sono perché fondamentalmente credo nella centralità dell’uomo e non dello Stato che dovrebbe soltanto accompagnare nel percorso di crescita la libera iniziativa economica dei privati e non accentrare i poteri a livello centrale, peraltro con sperpero di denaro pubblico in forme di assistenzialismo inutile e dannoso – le dico che non ho mai creduto in cartelli elettorali partitici, tanto poiché a lungo andare le differenze ideologiche sulle principali questioni squisitamente politiche, che pure capitano nelle amministrazioni comunali, tendono a creare fratture e divisioni insanabili che pregiudicano il buon Governo, creando stallo amministrativo se non la fine anticipata delle consiliature. E questo per me è un discorso che vale sia a livello centrale che a livello comunale. Detto ciò e guardando all’area di centrodestra, almeno sulla carta, le dico che viste le recenti consultazioni elettorali che hanno visto contrapposte anime di centrodestra, non mi sembra che la situazione sia cambiata. Anche nella stessa area ideologica, d’altronde, vi possono essere, così come ci sono, differenti modi di intendere la politica e soprattutto l’amministrazione della cosa pubblica. Per dirla in termini poveri

c’è chi è disposto a svendere il territorio ed a vendere l’anima al diavolo pur di ottenere tornaconti personali e chi no e questa è una convinzione che ho sempre avuto.

Aggiungo che essa si è rafforzata con l’esperienza negativa dello scioglimento dalla quale ho cercato, comunque, di trarre insegnamento e di farne tesoro. Dalla lettura degli atti, sopratutto di quelli secretati e/o riservati e dei quali non si possono divulgare i contenuti, ha trovato conferma l’assunto per cui la mia amministrazione ha pagato ingiustamente colpe non sue, che arrivavano suggestivamente da lontano, da molto lontano, e francamente ributtare nel fuoco una intera comunità, con la consapevolezza di farlo, non mi appartiene. Parlo a titolo personale e non mi chieda di aggiungere altro perché non posso. Dunque, in conclusione, non mi meraviglierei se non ci fosse un progetto unitario di centrodestra.

In un suo recente post pubblico apparso su Facebook ha scritto che “sono sempre stato un uomo libero e sempre lo sarò”:  pensa che la politica cittadina anche dopo le recenti vicissitudini resterà imbrigliata nelle solite logiche “tribali” e piccoli interessi di bottega? “Libertà” potrebbe significare anche apertura a progetti nuovi e come si dice in questi casi “trasversali”?  Cerco di esser ancora più chiaro: non crede che a Scanzano potrebbe far bene un governo cittadino composto da culture politiche diverse ma che uniscono le forze per recuperare un po’ di terreno utile?

Mi auguro che le logiche tribali e gli interessi di bottega non prevalgano sull’interesse pubblico perché significherebbe tornare indietro negli anni ed è proprio quello che ho cercato di evitare da quando sono sceso in campo politicamente, guardando convintamente all’inclusione ed attentamente alle novità, purché contraddistinte da spirito di servizio ed abnegazione in favore della comunità. Bisogna guardare avanti e riprendere un cammino di crescita e sviluppo. A tal proposito e tanto per tornare al tema della sua domanda,  riprendo per un attimo il concetto espresso sopra.

Non credo in cartelli elettorali partitici ma credo fermamente  che ci sia la possibilità che persone di buona volontà, appassionate ed innamorate del proprio territorio, anche di estrazioni ideologiche differenti, possano mettersi insieme per un progetto di sviluppo e di crescita del territorio stesso.

Ovviamente con dei limiti. Non si può mettere assieme il diavolo e l’acquasanta ovvero tutto ed il contrario di tutto, altrimenti emergerebbero comunque problemi di stabilità, di stallo e di ingovernabilità. Anime moderate, cittadini attivi, associazioni di volontariato apartitiche ed apolitiche, donne e uomini liberi vogliosi di impegnarsi a servizio della comunità, a titolo esemplificativo e non esaustivo, ben potrebbero dar vita ad un progetto programmatico civico che li veda protagonisti. D’altronde è noto che a livello comunale si votano le persone, sopratutto nei piccoli centri come il nostro dove ci si conosce un po’ tutti, sia personalmente che politicamente. Ma la cosa più importante in assoluto è il programma elettorale perché sono convinto che al popolo, unico ed ultimo giudice sovrano, di alleanze, accordi sopra e sotto banco, non frega assolutamente nulla. Mi piacerebbe che si parlasse di cosa si vuole fare, a partire dalle piccole cose che servirebbero a ripristinare il decoro ordinario, per finire ai progetti più significativi. In merito ricordo che la mia amministrazione, in pochissimo tempo, ha programmato tanti interventi, alcuni realizzati o parzialmente realizzati, quali il ripristino del decoro urbano e verde pubblico, il contenimento della spesa con tagli strutturali annui agli sprechi per circa cinquecentomila euro, l’istituzione della tassa di soggiorno con introiti strutturali annui pari circa a quattrocentomila euro, riqualificazione Terzo Madonna, riqualificazione Santa Sofia, riqualificazione zona vecchio Comune, illuminazione via Pietro Nenni, redazione progetto ed atti per la partenza della differenziata che oggi, grazie alla validità del progetto, dopo un solo anno, ha oltrepassato la soglia del settanta per cento, cartelloni estivi ricchi di eventi anche di spessore, servizio civile come opportunità ai giovani, centri antiviolenza, sblocco iter caserma carabinieri, scuole di legalità etc. etc., ed altri già finanziati ed ancora non realizzati quali la riqualificazione della vecchia zona artigianale, la costruzione del centro comunale di raccolta differenziata dei rifiuti, la realizzazione di un centro diurno socio-educativo polivalente per minori a via Morlino, i lavori di infrastrutturazione della nuova zona artigianale, la riqualificazione del lungomare Lido Torre, la realizzazione della ciclovia del Golfo di Taranto della quale il Comune di Scanzano è capofila, il progetto per la videosorveglianza, la compartecipazione con altri comuni ad un progetto di valorizzazione dei percorsi e delle aree storiche ed archeologiche già finanziato dal Mibact, etc. etc.. Mi piacerebbe che si parlasse di questo, che si portasse a compimento tutte le opere programmate, già finanziate ed in cantiere della mia amministrazione, di idee, di opere nuove da intraprendere grazie alle prossime programmazioni dei fondi europei, statali e regionali i cui bandi auspico che la Regione concordi con i territori locali ascoltandone le istanze e comprendendone le esigenze. Ecco, un buon nuovo inizio per chiunque volesse candidarsi, sarebbe quello di parlare finalmente di programmi.

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L’INTERVISTA. L’ex sindaco Ripoli su “Città della Pace”

in Politica

Alla luce degli ultimi accadimenti, la “Città della Pace” voluta dalla compianta Betty Williams come risposta alla scellerata idea di fare a Terzo Cavone (Scanzano Jonico) il deposito unico delle scorie nucleari, muterà la sua originaria destinazione pur restando le nuove finalità meritevoli di considerazioni di valore. Tuttavia, la nuova prospettiva, cioè destinare l’immobile ai lavoratori vittime del caporalato e dello sfruttamento, non sembra convincere la politica e più in generale il civismo cittadino. In epoca di lockdown, a voler  consultare il “termometro” dei social network i pareri sono contrastanti, e tantissimi utenti, cittadini di Scanzano, hanno espresso perplessità e allo stesso tempo invocato maggiore coinvolgimento nelle decisioni. Non sono mancate anche le posizioni di ex amministratori. La strada del silenzio “social” è stata quella scelta dall’ex sindaco Raffaello Ripoli che è stato ascoltato telefonicamente sulla vicenda.

E’ opportuno dire che l’attuale situazione di “vacanza” amministrativa dovuta allo scioglimento del Consiglio comunale ha fatto sì che la delibera che dà il nuovo corso al progetto Città della Pace ha colto la città di sorpresa compresi gli stessi rappresentanti istituzionali a livello regionale che sono apparsi, dalle prime dichiarazioni apparse sui social, quasi estranei alla decisione della Regione.

E l’ex sindaco?

 Avvocato Ripoli, cosa ne pensa della delibera adottata dai commissari relativamente alla destinazione della città della pace?

“Preliminarmente intendo evidenziare, senza mezzi termini, che tale decisione, comportando inevitabilmente delle conseguenze sul territorio comunale, positive o negative che siano, va inquadrata in un’ottica squisitamente politica e strategica per il territorio stesso e, come tale, non poteva certamente essere adottata da commissari bensì da organi politici democraticamente eletti dal popolo e che con il popolo avrebbero preventivamente dovuto confrontarsi al fine di condividerla o meno. Ora non ci si meravigli per la reazione del popolo che vive tale decisione e tale scelta strategica come un’imposizione dall’alto”.

Avvocato, andiamo nel merito della questione?

Prima di entrare nel merito della questione e senza dietrologia politica ed ideologica, al solo fine di ricostruire i fatti e lasciando ad ognuno la libertà di giudizio sull’accaduto, è opportuno ripercorrere le tappe che hanno portato alla odierna situazione. La struttura di Terzo Cavone è legata ad un progetto di accoglienza di bambini promosso dalla compianta Betty Williams che risale all’epoca Iacobellis,  per resistere ed avversare il noto progetto di allocazione del deposito unico di scorie nucleari risalente all’epoca Altieri. Detto in altri termini, ciò che creò i presupposti e diede la “stura” alla Città della Pace ed alla realizzazione (parziale) della struttura fu proprio la necessità di avversare l’idea del sito unico. La realizzazione della struttura fu finanziata in parte con fondi regionali (che poi, in corso d’opera, andarono in parte anche a Santarcangelo, sottraendo risorse utili al completamento della struttura stessa) e per altra parte (urbanizzazione etc) fu legata ad una lottizzazione privata che prevedeva la costruzione di circa settecento alloggi. La crisi del mercato immobiliare fece desistere i lottizzanti privati, aggravando la situazione di incompletezza dell’opera che, per anni, è rimasta “cattedrale nel deserto”, riprendendo a “camminare” poco tempo addietro e soltanto in parte, non essendo sufficienti fondi per completarla tutta, con l’utilizzo dei ribassi.

In questi giorni, cosa è accaduto e cosa è cambiato?

E’ accaduto che in data 24.04.2020 i Commissari del Comune di Scanzano, con i poteri del consiglio comunale (organo di indirizzo politico), hanno adottato una delibera con la quale, sostanzialmente, si aderisce alla proposta di partenariato della Regione Basilicata relativo alla elaborazione e candidatura del progetto di completamento della “Città della Pace per i bambini in Basilicata”, al fine di destinarlo a centro di accoglienza dei migranti (cambiando, di fatto, la destinazione d’uso della struttura che, sebbene vincolata all’accoglienza, era però destinata ai bambini), e mettendo nella disponibilità della Regione Basilicata la struttura con comodato d’uso gratuito per dodici anni. Tale delibera segue una delibera di Giunta Regionale adottata addirittura il 09.04.2020 – e mi è bastato, immediatamente dopo aver appreso della delibera del Comune, andare sul sito della Regione per appurarlo – con la quale la stessa Regione, decideva di partecipare, mediante presentazione di un progetto, ad un avviso pubblico per la prevenzione ed il contrasto del lavoro irregolare e dello sfruttamento nel settore agricolo, ossia del fenomeno caporalato, finanziato con fondi del Piano Operativo Nazionale, autorizzando il Dirigente del Dipartimento Presidenza alla sottoscrizione ed al compimento di tutti gli atti necessari, fra cui la indispensabile e necessaria acquisizione di una partnership istituzionale e della disponibilità di un immobile sul quale realizzare i lavori per destinarlo ad accoglienza, entrambe (partnership ed immobile), come già detto, concesse dal Comune di Scanzano con la ridetta delibera del 24.04.2020. Questi i fatti.

Proviamo a fornire un’interpretazione su ciò che accadrà:  una volta ottenuto il finanziamento e completata l’opera in questione saranno accolti 150 migranti?

Francamente, leggendo in questi due ultimi giorni le carte, non ho trovato traccia di numeri. Non vorrei che si sia fatta un po’ di confusione con altro bando che riguarda il finanziamento a privati che vogliano ospitare migranti da impiegare in agricoltura in strutture private, bando utile a risolvere nell’immediato la carenza di strutture per l’ospitalità stagionale. Quel bando, che è diverso da quello cui ha partecipato od intende partecipare la Regione e che riguarda il comune di Scanzano, prevede sì un numero oscillante tra i 150 ed i 200 migranti.

In questi giorni molti cittadini, tra cui anche ex amministratori, hanno avanzato delle proposte per un utilizzo diverso della struttura a Terzo Cavone. Lei cosa ne pensa?

Penso che sia un esercizio di fantasia assolutamente inutile ipotizzare qualsivoglia destinazione diversa di quell’immobile. Ho letto varie idee di impiego della struttura a fini diversi dall’accoglienza, tutte, per carità, idee rispettabilissime e valide sotto il profilo contenutistico, ma irrealizzabili e destinate al libro dei sogni.

Addirittura?

Semplicemente perché quell’immobile ha un vincolo di destinazione. Mi spiego meglio. La Regione Basilicata finanziò in origine il progetto per la realizzazione della Città della Pace finalizzata all’accoglienza e non ad altro, quindi c’è un vincolo di destinazione. I soldi furono dati per quello. A titolo esemplificativo è come se un Comune (Scanzano od altro poco conta) presentasse un progetto alla Regione per realizzare un campo sportivo ed una volta ottenuto il finanziamento realizzasse invece una grande piazza od altra opera, esponendosi a conseguenze disastrose. Quindi tutto ciò che viene ipotizzato è irrealizzabile e questo, se possono non saperlo i semplici cittadini, non può non saperlo uno che ha amministrato. Oltre a questo aspetto, mi consenta di dire che mi ha fatto sorridere leggere la proposta di un ex amministratore in particolare, ma non per il contenuto della proposta stessa, lodevole e rivolta agli anziani, ma perché proveniente proprio da quel soggetto che sponsorizzando il deposito di scorie creò i presupposti e diede la stura al progetto della Città della Pace nato per resistere a quell’ipotesi. Della serie prima ha fatto il danno e poi, suonando il suo piffero magico, cerca di abbindolare ancora i cittadini in buona fede, facendo proposte da applausi che, però, sa essere irrealizzabili ed il cui vero fine è il populismo ed il consenso elettorale. Se proprio avessi dovuto viaggiare di fantasia a me sarebbe tanto piaciuto utilizzare quella struttura, vista la posizione strategica, a fini di ricettività turistica od a servizio di un macro attrattore turistico, riservando ad altri luoghi strutture per la realizzazione di RSA; che avevamo, peraltro, già individuato nel plesso della vecchia scuola chiusa, da abbattere e ricostruire mediante progetto di finanza, per il quale l’istruttoria era in itinere, e che sarebbe stata destinata in parte all’ospitalità di anziani e per altra parte ai diversamente abili, in pieno centro del paese e non in un ghetto periferico che nulla apporterebbe, peraltro, in termini economici al paese giacché a differenza di una struttura in paese che consentirebbe il contatto sociale ed anche un ritorno economico per le varie attività presso le quali si sarebbero potuti recare sia gli ospiti che i familiari che andavano a far loro visita”.

Mi faccia capire, al netto delle considerazioni: lei condivide o meno il progetto di accoglienza avviato dal Comune e dalla Regione?

“Faccio una premessa di carattere generale. Io personalmente, con riferimento alla questione immigrazione, ho sempre pensato che fosse più utile andare ad aiutare a casa loro i popoli vittime della fame e della guerra, sicché queste persone non abbiano bisogno di salire sui barconi e di recarsi in altri paesi. Credo che tutti, rifugiati politici vittime delle guerre ed immigrati economici vittime della fame, debbano avere la possibilità di vivere dignitosamente e di lavorare per guadagnarsi il pane a casa loro. D’altronde, lo stesso discorso vale per i nostri giovani lucani, troppo spesso costretti a lasciare con sofferenza la loro terra natia per cercare lavoro e fortuna altrove. Ritengo che tutti vorrebbero vivere dove sono nati se le condizioni sociali ed economiche lo permettessero. Ritengo, altresì, che costerebbe molto meno, oltre che in termini di vite per loro, anche  in termini economici per noi. Ma siccome il fenomeno immigrazione esiste, con riferimento ad esso mi sono sempre espresso in questi termini: “accoglienza si, ma con misura e con dignità”, ripudiando ogni forma di concentramento delle persone in grandi numeri, spesso in condizioni disumane e prive di dignità sia per i territori ospitanti che per gli stessi migranti. Detto ciò, pur non volendo eludere la risposta alla sua domanda, devo precisare che non conoscendo bene i contenuti del progetto relativo a Scanzano che vede la Regione Basilicata capofila, non posso esprimermi compiutamente”.

 

Va bene le considerazioni, ma andiamo sul pratico. Quando avete amministrato voi cosa avete fatto in concreto?

“Posso soltanto, proprio per non eludere la domanda, fare delle ipotesi che, peraltro, sono frutto di tutti quei contenuti emersi e delle discussioni fatte durante i vari incontri ed i vari tavoli tenutisi in Regione e nelle due Prefetture di Potenza e Matera, dove eravamo stati convocati assieme agli altri comuni per discutere dell’emergenza accoglienza. In dette occasioni abbiamo sempre fermamente avversato ipotesi e proposte (pure avanzate da organi ed enti sovraordinati e che sembravano quasi imposizioni) che vedevano il nostro comune, ed in particolare la incompiuta struttura di Terzo Cavone, oggetto di attenzioni per la realizzazione di CARA, HUB, trasferimento dei migranti della Felandina etc. etc., ossia proprio di quelle odiose strutture di concentramento ove ricoverare, al pari delle pecore, i migranti, mentre abbiamo mostrato apertura, relativamente a strutture complesse, centri polifunzionali, ove più che di accoglienza si parlava di ospitalità, per contrastare il fenomeno del caporalato. L’idea di fondo, da affinare, era la seguente: Ospitare migranti regolari, cioè in possesso di regolare permesso di soggiorno, che pagassero un fitto per vitto ed alloggio, ed una tariffa per il trasporto nei campi. Ma ovviamente ciò non bastava a sconfiggere il fenomeno dell’intermediazione di lavoro illecita (caporalato), per cui queste strutture, oltre a fornire ospitalità ai migranti dovevano contenere luoghi fisici (stanze, uffici) ove allocare tutte le sigle sindacali agricole che avrebbero dovuto offrire supporto a migranti perché non si facessero sfruttare e fossero edotti dei loro diritti (in particolare paghe a tariffa sindacale), senza intermediari; a ciò andava aggiunto uno sportello del centro per l’impiego (o un organismo equipollente) ove offerta di lavoro (non solo di migranti ma anche di cittadini italiani) e richiesta di manodopera da parte degli imprenditori agricoli trovassero un punto di incontro. A tanto aggiungere in queste strutture, che dovevano fungere da contenitore, anche dei luoghi ove svolgere corsi di formazione per il lavoro in agricoltura nonché seminari di interscambio culturale e colturale, con la supervisione della Università (UNIBAS), per apprendere e scambiarsi tecniche di coltivazione di prodotti agricoli tra varie nazioni del mondo. Non è un mistero, infatti, che a causa dei cambiamenti climatici, oggi, il nostro clima, favorisca colture in loco che prima erano inimmaginabile (ad esempio frutti esotici quali il mango, il frutto della passione etc. etc.). Senza nascondere che la presenza dell’UNIBAS avrebbe aperto, magari, la strada o sarebbe comunque stata una opportunità per avere una sede universitaria della facoltà di agraria, e/o laboratori della stessa, sul territorio. Altro innegabile vantaggio per il territorio ci sarebbe stato in termini economici, data la necessità di forza lavoro e fornitura di servizi e di merci e materiali, così come un vantaggio sarebbe stato per tutti quegli italiani che soffrono una sorta di concorrenza sleale degli immigrati che si prestano a lavorare sottopagati. Eh si, perché non è vero che gli italiani non vogliono andare nei campi, è piuttosto vero che non vogliono andarci sottopagati. Far conoscere i propri diritti ai migranti regolari e sottrarli alle grinfie dei loro aguzzini caporali, facendogli capire che devono essere pagati secondo tariffa, consentirebbe agli italiani di non subire una concorrenza sleale che certamente li penalizza. Non so se sono stato chiaro. Orbene, ribadendo che non conosco compiutamente, al momento, il progetto che riguarda scanzano, posso concludere soltanto dicendo che se rientra nell’ipotesi del concentramento mi trova fermamente contrario, mentre se si verte nell’ipotesi di una struttura complessa e polifunzionale come appena descritta, troverebbe da parte del sottoscritto, abituato da sempre ad essere coerente, una apertura. Rinvio questo giudizio al momento in cui se ne saprà di più e si conosceranno i contenuti ed i contorni di questo progetto”.

 

L’INTERVISTA. A Scanzano Jonico da Luglio parcheggi a pagamento a mare. Ripoli: “Ferma intenzione migliorare i servizi a mare”

in Politica

Da qualche giorno sono iniziati i lavori, le strisce blu a mare a Scanzano Jonico ora ci sono e dal primo giorno di Luglio e fino a fine Agosto saranno attive: pertanto il parcheggio al mare si pagherà. Sulla questione è stato ascoltato il primo cittadino di Scanzano Jonico, Raffaello Ripoli, che ha fornito ulteriori dettagli

Strisce blu a mare. Come funzioneranno? I biglietti/abbonamenti dove si acquisteranno?

I parcheggi, con il sistema grattini, saranno a pagamento su tutte e quattro le spiagge dalle ore 8.00 alle ore 20.00 dal 1 luglio al 31 agosto al costo giornaliero di €.2,00 oppure con abbonamento quindicinale al costo di €.20,00 (anziché 30).

I grattini si potranno acquistare presso varie rivendite sia in paese che a mare.

A breve sarà pubblicato apposito avviso, ma molti operatori hanno già comunicato il loro interesse a venderli. Ci saranno anche alcuni spazi liberi e quelli, ovviamente, dedicati ai diversabili.

Apriamo il capitolo “ragioneria”. La manovra quanti incassi porterà, avete una stima? E sommando quanto entra dalla tassa di soggiorno, a quanto arriviamo?

Non abbiamo una stima certa dei proventi anche perché è il primo anno e, dunque, siamo in fase di vera e propria sperimentazione. Parliamo comunque di qualche decina di migliaia di euro che sommati alla tassa di soggiorno consentiranno di introitare alcune centinaia di migliaia di euro. Con riguardo a quest’ultima, però, tengo a precisare che vi sono alcune realtà turistiche che non hanno versato lo scorso anno e che non stanno versando neanche nell’anno in corso le relative somme, penalizzando le casse comunali. Vi è un contenzioso in atto.

3. A cosa sono destinate queste risorse?

Le somme provento della tassa di soggiorno hanno destinazioni vincolate per legge alla implementazione ed al miglioramento dei servizi e dell’offerta turistica – non a caso si chiama tassa di scopo – mentre quelle derivanti dai parcheggi sono entrate a c.d. destinazione libera. Tuttavia è ferma intenzione dell’amministrazione destinare anch’esse al miglioramento dei servizi a mare.

Apriamo il capitolo “politico”. La scelta è stata condivisa con le minoranze?

Ci assumiamo la paternità e le responsabilità – così come le naturali critiche rivolte a chi opera e non di certo a chi non fa nulla – della scelta.

Le minoranze, non appena fatto cenno alla volontà dell’amministrazione di istituire i parcheggi a pagamento sin dallo scorso anno, hanno da subito mostrato avversione.

Invero sono avversi a tutto ciò che consente entrate nelle casse comunali; ivi compreso la tassa di soggiorno che grava sui turisti che godono delle nostre bellezze. Salvo poi chiedere all’amministrazione di erogare servizi ai turisti ed alla cittadinanza. Come li dovremmo erogare? Con i baci o aprendo una stamperia di soldi? Non c’è mai stata una proposta alternativa che consenta di introitare, ma solo sterili ed inutili critiche. Addirittura avversano anche il recupero dell’evasione che, al contrario di quanto mendacemente afferma parte dell’opposizione, sta funzionando – e sta continuando – ed ha consentito già il recupero di centinaia di migliaia di euro, a fronte, però, di milioni di euro di debiti ereditati. Pian piano stiamo pagando tutti i creditori.

Infine, gli operatori economici, cosa ne pensano: sono stati ascoltati?

 

La maggior parte degli operatori si sono mostrati concordi per l’istituzione dei parcheggi poiché consentiranno di avere più ordine, “selezionando” e migliorando il target dei turisti,

giacché molti di essi, negli anni scorsi, hanno fruito soltanto delle nostre spiagge, portandosi persino il thermos del caffè da casa e lasciando solo ed esclusivamente rifiuti – spesso abbandonati sulla spiaggia – il cui costo di smaltimento grava, poi, sulla comunità. Sebbene irrisorio, il costo potrebbe indurli a scegliere altre spiagge del litorale; anche se, per quanto a mia conoscenza, un solo paese della costa non ha istituito parcheggi a pagamento.

Detto in parole semplici: “vogliamo darci un tono”. A ciò si aggiunga che confidiamo molto anche nell’uso “intelligente” dell’auto da parte dei nostri concittadini che spesso raggiungono le spiagge con più auto – famiglie di quattro persone che scendono a mare in orari differenti con quattro auto diverse –

e nell’uso dei mezzi di trasporto pubblico, incidendo positivamente anche dal punto di vista ambientale: meno auto, meno inquinamento. L’unica lamentela degli operatori, invero, ha riguardato un loro maggiore coinvolgimento in fase progettuale, cosa impossibile, come abbiamo spiegato loro, giacché il progetto è stato redatto dagli uffici in conformità ai dettati normativi (in primis codice della strada). Un’ultima precisazione: abbiamo previsto, per la vendita dei grattini, un agio del 10% in favore degli operatori che, in tal modo, potranno anche rientrare delle spese che sopporteranno per il pagamento quotidiano del parcheggio (sia dei titolari che dei dipendenti).

 

Foto scattata in località Bufaloria a Scanzano Jonico

 

“Ti lascio una storia”: il corto della Fidas Giovani di Rotondella

in Cultura

“Ti lascio una storia”: il corto della Fidas Giovani di Rotondella: In prima visione assoluta giovedì 20 ottobre alle 21 a Palazzo Ricciardulli

“Ti lascio una storia” è il titolo del primo cortometraggio realizzato dal gruppo Fidas Giovani della sezione Fidas Rotondella. In prima visione assoluta giovedì 20 ottobre alle 21 a Palazzo Ricciardulli a Rotondella alla quale parteciperà anche il Presidente di Fidas Basilicata, Pancrazio Toscano. La sezione è da sempre impegnata in attività di aggregazione al fine di promuovere la cultura del dono del sangue fra i più giovani e non solo. Il gruppo di Fidas Giovani Rotondella è molto attivo e vuole tornare ad essere un punto di riferimento e di aggregazione per l’intera comunità rotondellese. Già da anni è attivo il progetto musicale e, con questa esperienza, si vogliono allargare gli orizzonti della creatività. Nato da una idea del presidente di Fidas Rotondella, Rosanna Persiani, ha visto i volontari impegnati non solo nelle riprese, ma anche nella ricerca delle storie e nel coinvolgimento dei protagonisti del corto stesso.

Il filo conduttore della narrazione è la solidarietà: sei storie principali a cui si aggiungono gli interventi spontanei e a volte irriverenti dei bambini.

Le storie di Massimiliano Bocci, Alberto Manolio, Serhan Erdogmus, Antonella Tarantino, Michele Gallo, Roberta Lillo, si intrecciano con la spontaneità di Enthea Tahiri e delle bimbe Letizia Rubolino, Benedetta Comprato, Iolanda e Angela Ripoli, Sofia BattafaranoAlesja Tahiri, Alberta Laguardia, Noemi Gentile e Alice Bocci. Tante emozioni differenti poiché a tutti è stato chiesto di aprire i propri cassetti del cuore per condividere le esperienze più personali. “È doveroso un ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato alle riprese come protagonisti e alle famiglie che ci hanno permesso di coinvolgere i più piccoli” ha dichiarato Persiani, “oltre che a ringraziare il Comune di Rotondella e Gal Start 2020 per aver accolto il progetto. Un particolare ringraziamento ai volontari che hanno lavorato al progetto Pierfilippo Ragazzo, Letizia Dubla, Davide Accettura, Giusy Gentile, Antonella Tarantino, Daniela Bianco e Laura Abatiello. L’iniziativa è stata pensata prima della pandemia, e dopo il periodo vissuto, il contenuto assume un valore ancora più grande. Il presupposto era quello di raccontare Rotondella come un luogo non solo fatto di un paesaggio variegato che stupisce in ogni stagione, ma soprattutto attraverso le persone che lo abitano. Hanno partecipato al corto persone di diversa nazionalità e di diverse provenienze che rappresentano l’intreccio del tessuto sociale locale, in cui i valori di integrazione, inclusione e solidarietà imperano da sempre. Tante le storie che avremmo voluto raccontare, ma ci auguriamo che quelle che abbiamo inserito possano offrire spunti di riflessione e soprattutto possano invitarci ad essere più uniti, come in una catena parafrasando Michele, uno dei protagonisti. La solidarietà si impara ha detto Antonella nella sua intervista. La narrazione di vicende realistiche è in grado di educare e come scrisse Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi si dovrebbe pensare più a far bene, che a star bene: e così si finirebbe anche a star meglio”.

L’iniziativa, in partnership con il Comune di Rotondella, rientra nei progetti del Bando Ultimo Miglio, del GAL START 2020, Operazione 19. b.2.1. a. – Progetti Sostenibili di Comunità – Linea di intervento 1.II finestra – Basilicata PSR 14/20.

SìAmo Scanzano pronta all’annuncio. In campo anche “Riscatto”

in Politica

SìAmo Scanzano pronta all’annuncio. In campo anche “Riscatto per Scanzano”. Fino alle 12.00 di sabato 9 Ottobre potranno essere presentate le liste

Mancano pochi giorni, poi sarà ufficialmente campagna elettorale a Scanzano Jonico. Le voci circa i nomi, i programmi, le liste, gli incontri e gli “ammiccamenti” rimbalzano sui social, in piazza e nei locali pubblici. Stando però alle notizie, di certo c’è che nelle ultime 24 ore è stata annunciata attraverso il social network la nascita di un progetto elettorale “Riscatto per Scanzano”, l’ex sindaco di Scanzano Jonico, Raffaello Ripoli nella parte testuale del post ha scritto: “Abbiamo subito troppo. Tutti. Ora è il momento del riscatto. Forza Scanzano” .

Nel pomeriggio di oggi invece, dal profilo facebook SìAmo Scanzano (@siamoscanzano) è stato pubblicato il post in cui si annuncia la diretta live social, in programma alle 20:30 di questa sera, nel corso della quale sarà presentata la persona che guiderà il progetto politico avviato già diversi mesi fa con la nascita del Laboratorio politico, hub politico che ha nel Partito Democratico cittadino e il Movimento 5 Stelle i promotori originari.

Di certo inoltre c’è l’ampiamente annunciata presentazione di Mario Altieri (storico militante della ex DC) che si ripresenta alla città come aspirante sindaco col progetto “Scanzano Rinasce“, dopo le precedenti esperienze amministrative finite con l’elezione di Salvatore Iacobellis (centrosinistra) nel Maggio del 2006,  che fu poi riconfermato per cedere poi lo scettro di primo cittadino a Raffaello Ripoli. Si giunge così agli eventi politici più recenti – ripresi anche in una recente intervista rilasciata da Ripoli – con l’esperienza “commissariale” legata allo scioglimento per “infiltrazioni mafiose” nel consiglio comunale cittadino.

Per Scanzano Jonico, dunque, si sta per avviare una fase importante che porterà alla nascita di un nuovo consiglio comunale eletto democraticamente.

Le ultime note di cronaca politica, sempre stando al “termometro” social, ad oggi riguardano due iniziative, quella del Movimento civico “Obiettivo: Scanzano domani” che ha come firmatari del manifesto social Fabio Sgarrino e Alessio Cafaro, giovani professionisti che operano nella centro jonico e la posizione assunta dall’ex amministratore di Scanzano Jonico, l’imprenditore agricolo Giuseppe Stasi, che in un lungo post pubblicato su facebook alcuni giorni fa ha scritto che non è sua intenzione candidarsi e che non ci sarà un suo impegno in prima persona.

C’è tempo fino alle 12 di sabato 9 Ottobre 2021 perché si chiariscano tutti i contorni delle fasi politiche magmatiche ed emergano chiari i volti degli aspiranti sindaci e consiglieri che comporranno il consiglio comunale di Scanzano Jonico.

(Foto archivio, non si riferisce ai fatti descritti nell’articolo)

Istantanea amministrative: Pisticci, Bernalda e poi Scanzano Jonico

in Politica

Istantanea amministrative: Pisticci, Bernalda e poi Scanzano Jonico. In periodi diversi ma i tre comuni al voto in autunno.

Tempo di liste, candidati, aspiranti sindaci e programmi elettorali: c’è chi ha già ufficializzato come i comuni di Pisticci e Bernalda (3 e 4 ottobre considerando però che  il comune di Pisticci potrebbe arrivare all’eventuale ballottaggio il 17 e 18 ottobre) e c’è chi come Scanzano Jonico dovrà aspettare un altro po’, infatti i municipi sciolti per fenomeni di condizionamento e infiltrazione mafiosa rinnoveranno attraverso il voto i consigli comunali ed eleggeranno i sindaci il prossimo 7 Novembre 2021.

Dall’istantanea attuale, di certo c’è che a Pisticci c’è la ricandidatura del sindaco uscente, Viviana Verri (Movimento 5 Stelle) con una lista. Concorreranno inoltre Domenico Albano, con a sostegno 4 liste, Vito Di Trani, già sindaco di Pisticci, anch’egli con 4 liste a supporto.

Pasquale Salvatore Tuccino con due liste dalla sua. Il quadro politico pisticcese dunque vede due blocchi di ispirazione di centro sinistra, quelli riconducibili a Di Trani e Albano;  il Movimento 5 Stelle, e il blocco guidato da Tuccino nell’orbita del centro destra liberale. Nella sfida a 4 si rinnova anche quella “storica” fra Viviana Verri e Vito Di Trani, in quella circostanza la pentastellata al ballottaggio ebbe la meglio. Certo, il quadro politico cittadino è cambiato, tuttavia con il doppio turno (eventuale) tutto potrebbe accadere. E l’appuntamento pisticcese, nel comprensorio Metapontino, considerata l’ipotesi ballottaggio, è quello che potrebbe riservare colpi di scena.

A Bernalda i blocchi sono due, da una parte il sindaco uscente Domenico Tataranno, che si è visto mancare i numeri dopo la sua decisione di aderire alla Lega, quindi il successivo commissariamento nella scorsa primavera. Il Centro Sinistra cittadino invece ha trovato la sintesi nella figura di Daniel Carbone.

Per quanto riguarda Scanzano Jonico di certo c’è l’annunciata candidatura a sindaco di Mario Altieri, personalità nota in città per aver già amministrato.

Di certo c’è poi che Partito Democratico e Movimento 5 Stelle hanno annunciato, con Rocco Durante e Michele Ditursi, a Febbraio del 2021, la nascita del Laboratorio Politico. Su nomi, candidati e aspirante sindaco solo tante voci ma nulla ancora è stato ufficializzato.

Quanto al consigliere regionale di Scanzano Jonico, Pasquale Cariello, si sa che non resterà a guardare e si capisce anche da un post sulla sua bacheca facebook in cui – dopo aver espresso compiacimento per il provvedimento ministeriale che ha fissato la data delle elezioni (anche) a Scanzano – in un passaggio si legge: “è fondamentale che tutte le forze politiche lavorino, seppure nella diversità di vedute, con il solo scopo di sostenere una linea di sviluppo che porti Scanzano a essere protagonista del Metapontino e dell’intera Basilicata. Il senso di responsabilità del quale mi sento investito in qualità di rappresentante delle Istituzioni mi impone di lavorare in questa direzione”.

Ultima certezza, così come ha confermato nell’intervista rilasciata a ilmetapontino.it, è che il sindaco uscente Raffaello Ripoli è candidabile ed eleggibile.

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M5S Scanzano Jonico: “Parcheggi a pagamento sulle spiagge di Scanzano Jonico :  altra mazzata per i residenti”

in Politica

La nota integrale di replica del Movimento 5 Stelle di Scanzano Jonico all’intervista a Raffaello Ripoli, sindaco della città jonica, che ha fornito dettagli sull’iniziativa.

Ennesima stangata dell’Amministrazione comunale in danno dei cittadini di Scanzano, dal prossimo primo luglio viene introdotto il parcheggio a pagamento sulle nostre spiagge. Con un provvedimento “sperimentale” a “destinazione libera” chi parcheggia nei pressi delle nostre spiagge sarà chiamato a concorrere alle entrate del comune.  Nessuna esenzione o agevolazione per i residenti ma soprattutto nessun SERVIZIO viene previsto  a fronte del pagamento da parte del cittadino e dei nostri ospiti. Soprattutto in quelle nostre spiagge dove sono assenti anche un minimo di servizi pubblici (bagni, raccoglitori di  rifiuti differenziata, segnaletica, illuminazione) per i residenti e soprattutto per i turisti.

Invece nessuna attenzione, confronto e condivisione con cittadini e le attività balneari, di una visione di utilizzo delle spiagge da considerare una risorsa per il futuro della comunità. Forse sarebbe bastato regolarizzare la sosta “selvaggia” ma l’amministrazione ha pensato bene di sfruttare l’occasione di far cassa, senza erogare alcun servizio,  senza alcuna pianificazione, semplicemente “sperimentando”. Il M5S tramite il consigliere Antonello Musillo è pertanto contrario ai parcheggi a pagamento data la mancanza di servizi che porterà una ulteriore bastonata al già in crisi settore turistico e a quello dei cittadini Scanzanesi.

 

 

Antonello MUSILLO – Portavoce M5S

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